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“Con un buon setup si può realizzare un beat o un brano in perfetta autonomia.
Al tempo stesso, lavorare con il supporto di una squadra presenta notevoli vantaggi.”

L’evoluzione della tecnologia ha aumentato la possibilità di avvicinarsi al mondo della musica e quella di registrare e produrre in autonomia i propri brani e beat. Lavorare da soli ha l’indubbio vantaggio di poter decidere tutti gli aspetti del proprio progetto, da quelli creativi a quelli tecnici. Il risultato è certamente molto personalizzato, rispecchia il suo autore in ogni sfumatura.

È bene sapere che arrivare alla produzione in autonomia di un brano di musica elettronica o di un beat è tutt’altro che semplice, anche se si è in possesso degli strumenti necessari. Molti si fanno ingannare dal fatto che oggi è possibile dotarsi di mezzi potenti (pc con buon software e plugin) con un investimento abbastanza ridotto e credono che questo li renda perfettamente autosufficienti e che basti applicarsi per ottenere un buon risultato. La realtà è ben più complessa e presenta sempre il conto.

La forza della squadra: competenze più specifiche

“Il team permette di sfruttare al massimo le numerose conoscenze che sono richieste nella fase di produzione di una traccia.”

Appare subito chiaro che, se un prodotto musicale (brano o beat che sia) richiede parecchi passaggi, ognuno di questi deve esser svolto con precisione affinché il risultato finale sia esponenzialmente migliore. Nella moltitudine delle competenze, un esempio potrebbe riguardare la registrazione audio, ovvero l’acquisizione nel nostro computer di un suono proveniente dall’esterno registrato attraverso la scheda audio. La registrazione creerà una o più nuove tracce audio nel nostro software di produzione musicale che andrà a sommarsi alle altre che compongono l’arrangiamento.
Per ottenere un prodotto con un suono ricco, potente e nello stesso tempo controllato occorre lavorare sulla dinamica di ogni elemento senza alterarla eccessivamente. Questa operazione è effettuata attraverso il compressore audio.
I vari modelli di compressori audio sia software che hardware (valvolari, transistor, ottici, VCA) che si possono acquistare per lo studio professionale o l’home recording, prevedono diverse funzioni da conoscere bene per utilizzarli a pieno. L’utilizzo di un modello o di un altro porta a risultati anche molto differenti circa le dinamiche che si ottengono, quindi occorre sceglierli in base ai suoni e agli strumenti su cui si deve lavorare.

Si potrebbe obiettare che oggi molte di queste complessità si risolvono attraverso i preset. Togliamo subito un dubbio: i preset lavorano bene e sono utili solo se si sa, sempre nel caso del compressore ad esempio, cos’è la dinamica del suono e come funziona. Questa competenza permette di scegliere tra le impostazioni proposte, di modificarle e adattarle per ottenere il risultato che cerchiamo.
Ecco che torniamo al discorso iniziale. Sapere tutto ciò che serve per produrre un brano o un beat, e saperlo bene, è complesso, anzi, è proprio difficile. Il team serve appunto a suddividersi le competenze, permette di approfondirne una specifica, di verticalizzarsi su una conoscenza per esprimerla al meglio.
Per questo soprattutto nelle produzioni professionali si lavora in squadra.

Un team molto gettonato? Musicista, DJ, tecnico del suono.

“Condividere esperienze e competenze anche molto diverse nella produzione di un brano può portare piacevolissime sorprese.”

Quando si parla di musica, la prima figura a cui si pensa è quella del musicista e/o autore. È colui che ha in mente una certa melodia o un testo e li trasforma in una canzone. In realtà per arrivare alla produzione di un brano completo, entrano in campo anche altre figure. Che possono essere fondamentali anche nella produzione dei soli beat.

Una delle collaborazioni più frequenti negli ultimi anni, vede affiancato al musicista 8che si occupa degli accordi, del testo e dell’arrangiamento), la figura di uno o più DJ/producer.
Il dj producer (figura che lavora in studio oltre alle performances live) interviene spesso sull’arrangiamento, suoni e parti coadiuvando il compositore in quanto conoscitore dei trend e dei suoni che sono più adatti per determinati generi musicali, spesso conosce molto bene le tecniche di campionamento ed è in grado di supervisionare l’intero progetto musicale.
IInfine, il fonico si occupa di mix e mastering, due fasi imprescindibili perché la canzone o il beat possano suonare musicalmente al meglio e tecnicamente in tutte le condizioni di ascolto, dalle casse del computer alle cuffie agli impianti nelle auto, in discoteca o negli stadi .
Anche per quanto riguarda mix e master la tecnologia ha corso molto. Sul mercato si possono trovare plugin che svolgono la funzione di assistenti virtuali: analizzano il brano e danno indicazioni per mixarlo e masterizzarlo al meglio. Il web è pieno di tutorial per utilizzarli e ridurre quindi le figure preposte alla produzione della musica. Anche in questo caso, si tratta di un’illusione ingannevole: al massimo questi plugin possono aiutarci a evitare gli errori più grossolani. Difficilmente sostituiscono il contributo di un ingegnere del suono. E si sente.

Il valore del team: le competenze

“Se si decide di dedicarsi seriamente alla produzione musicale, sia essa pop, rap, trap o di qualsiasi altro genere aspirando a risultati professionali, è necessario sapere che le competenze richieste vanno da quelle più strettamente musicali (teoria, scale, accordi, armonie) a quelle tecnologiche (computer, software, hardware) a quelle acustiche, come i principi base del mixaggio e del mastering.”

Ci sono diversi professionisti che riescono a produrre un brano da zero e a portarlo alla pubblicazione, uscendo loro stessi come artisti oppure producendo conto terzi. Se si parte da zero però, è davvero difficile riunire tutte queste competenze in un’unica persona se non lavorando e migliorando costantemente su ogni passaggio, cosa che, come si può immaginare, richiede tempo. Lavorare in squadra, dove ognuno ha competenze specifiche e utili alla realizzazione del progetto musicale, può essere un ottimo metodo di lavoro che porta ai risultati in tempi più brevi e l’abitudine al confronto con gli altri, particolare estremamente prezioso soprattutto nelle fasi più creative.

Ami la musica e vorresti realizzare brani o beat tuoi?

Come abbiamo visto, per comporre e realizzare un brano o un beat occorre essere in possesso di diverse conoscenze. Se vuoi imparare le tecniche, i segreti e le strategie che sono dietro alla creazione, produzione e distribuzione di un brano, anche in home recording, la scelta giusta potrebbe essere una scuola che in segna sia le basi della teoria musicale, sia le competenze tecniche necessarie facendo risparmiare ore di lavoro in tentativi casuali che sulla lunga distanza potrebbero scoraggiare anche chi ha delle potenzialità. Se ami la musica e lavorare in questo settore è il tuo sogno, contatta l’Accademia musicale Hit in the Box: faremo un colloquio per capire che aspirazioni hai e come dargli forma.

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