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“Senza un buon lavoro di produzione, anche la canzone più bella ha poche possibilità di essere distribuita e riprodotta.”

La canzone ci convince e suona bene. È il momento di mixarla e masterizzarla.
Mixing e mastering sono parti molto tecniche e ben distinte tra di loro. Talvolta l’autore preferisce affidarle a esterni: in questo caso esporta il progetto e lo fornisce a tecnici del suono specializzati che si occupano di finalizzare il lavoro.

Il mixaggio

“Il mixaggio è quella fase che permette di ottenere un omogeneo flusso sonoro.”

Nel mixaggio si ottimizzano le frequenze, le caratteristiche dei suoni e gli effetti. Si sceglie su quali parti o suoni indirizzare l’attenzione dell’ascoltatore, elemento tutt’altro che secondario che permette di mettere in luce le parti più memorabili del brano, quelle che lo contraddistinguono, che rappresentano la sua personalità.
I fonici, o ingegneri del suono, si concentrano in particolare sul range della dinamica, parte davvero importante. La musica con ampia gamma dinamica (range dinamico) si ascolta più facilmente perché possiede un suono più definito e naturale.
Il risultato deve essere un brano che, come si dice in gergo musicale, suona bene, ossia è armonico. Ora è pronto per essere esportato nei diversi formati.
Circola la convinzione, tra chi è alle prime armi, che le imperfezioni di un brano si possono sempre aggiustare in fase di mastering, quasi fosse il momento in cui si sciolgono tutti nodi. In realtà se il mixaggio è fatto male, il mastering ci può fare poco: più che scioglierli, i nodi, li fa emergere, perché ha una funzione tutta sua e completamente diversa.

Il mastering

“Per far sì che il brano suoni correttamente su tutte le piattaforme e su tutti i Device una volta distribuito occorre un mastering molto attento.”

Il mastering finalizza la traccia uscita dal mixaggio, ottimizzandola per farla suonare bene sulle varie piattaforme. Oltre a caratterizzare ulteriormente il sound, inserisce le eventuali dissolvenze di inizio e fine brano, livella i volumi, comprime o espande la dinamica.
Quando esporto il lavoro finito, il mastering fa sì che suoni al meglio in qualsiasi contesto di riproduzione: in locali all’aperto o al chiuso, attraverso le casse dell’auto, del cellulare, del pc, della radio. Ovunque insomma.

Sono operazioni tutt’altro che banali e il risultato deve essere assolutamente perfetto da un punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda la compressione o espansione della dinamica, parametri estremamente importanti ai fini della qualità del brano.

A questo proposito si è parlato molto negli ultimi anni di Loudness War, ossia la tendenza dell’industria musicale a registrare e produrre musica con livelli di volume sempre più alti.

Il risultato di una compressione eccessiva è che il suono risulta sempre “aggressivo” a scapito dei dettagli sonori. Possiamo accorgercene anche ad orecchio: sentiamo l’esigenza di abbassare il volume. Il suono è come se ci stancasse e, infatti, nel gergo musicale, si parla di fatica d’ascolto.

La corsa alla compressione sempre maggiore crea problemi in fase di riproduzione. Brani differenti con compressioni differenti, di cui alcune molto alte, finiscono per determinare sbalzi di volumi anche consistenti quando sono passati alla radio. Quando si esporta un file definitivo bisogna porre attenzione ai LUFS, lo standard di misura per l’audio che considera e fonde insieme i parametri del volume percepito dall’udito umano e dell’intensità del suono riprodotto.
I siti di streaming prevedono range determinati di LUFS e adattano in automatico i brani. Spotify, per esempio, ha come massimo parametro -14 LUFS: se una canzone li supera, è abbassata e adattata senza che l’utente debba intervenire.

Il valore di mixing e mastering

“Per arrivare dall’idea di un brano alla sua produzione finale, il percorso è davvero lungo e articolato. La differenza tra un buon brano e uno scadente, tra un beat che funziona e uno che rimane invenduto, dipende molto anche da come sono realizzati questi due ultimi passaggi.”

Questo indipendentemente dal fatto che si stia lavorando su una canzone pop, trap, hip hop, rap o di qualsiasi altro genere.  Ovviamente la creatività ha grande importanza, tuttavia se mixaggio e mastering sono trascurati, fatti in modo superficiale, il prodotto ha poche chance. Anche se innovativo o davvero bello da un punto di vista del sound.

Ami la musica e vuoi specializzarti nella produzione di brani e beat?

Riuscire a realizzare un prodotto finito è un lungo percorso dove, come abbiamo visto, una buona gestione di tutte le fasi fa la differenza. Se ami il mondo della musica e vuoi scoprire le tecniche, i segreti e le strategie che sono dietro alla creazione, produzione e distribuzione di un brano, contatta l’Accademia musicale Hit in the Box: attraverso un colloquio, possiamo per capire che aspirazioni hai e come dargli forma.

 

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